Premio innovazione amica dell’ambiente

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Premio innovazione amica dell’ambiente

Tra le idee premiate da Legambiente, MVMANT si aggiudica la segnalazione nella categoria Mobilità sostenibile, grazie alla capacità di coniugare tecnologia, sostenibilità ambientale e ottimizzazione d’uso delle infrastrutture esistenti, in un nuovo paradigma di mobilità condivisa.

Il Premio innovazione amica dell’ambiente di Legambiente è, fin dalla sua prima edizione, un riconoscimento nazionale rivolto all’innovazione d’impresa in campo ambientale.

I destinatari selezionati da Legambiente sono tutte quelle realtà che hanno messo a punto innovazioni di prodotto, di processo, di servizi, di sistema, tecnologiche e gestionali, che abbiano dimostrato di contribuire a significativi miglioramenti orientati alla sostenibilità ambientale e che si segnalino per originalità e per potenzialità di sviluppo.

La giuria del premio Legambiente ha riconosciuto come la riduzione dell’impatto ambientale e il principio di sostenibilità basato sul principio dell’ottimizzazione dell’occupancy di MVMANT, sia in grado di incidere a monte nella riduzione di autovetture in circolazione.

La congestione nelle città causa infatti  un perdita tra 60 e 100 ore all’anno pro capite nel traffico, che causa una riduzione di produttività quantificabile in una perdita annua del PIL pari a 100 miliardi di euro annui solo per la UE.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente stima che l’inquinamento è la causa per la perdita di circa 100 milioni di giorni di lavoro
e 350.000 morti premature.

Un’automobile privata è occupata mediamente da 1,2-1,3 passeggeri. Un esempio concreto: una Fiat Qubo 1.4 a benzina ha delle emissioni di 152 gr/Km. di CO2. Nel caso di 1,3 passeggeri, avremo 117 gr/Km di CO2 pro passeggero. La corrispondente versione a metano emette 114 gr/Km di CO2. Ipotizzando una occupazione di 2 passeggeri, abbiamo 57 gr/Km per passeggero (-51%). Nel caso di 3 passeggeri, 39 gr/Km (66%). Nel caso di 4 passeggeri 28gr/Km (-76%). Anche le emissioni di monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), idrocarburi in-combusti (HC), biossido di zolfo (SO2), benzene (C6H6), formaldeide (HCHO) e gli idrocarburi policiclici aromatici (PAH), diminuiscono drasticamente. Il PM10 viene ridotto a livelli trascurabili.

Comunicato Legambiente La Stampa.

2018-04-15T18:02:44+00:00